Astutamente ho impostato un'ora diversa nell'orologio biologico e siamo andati a dormire alle sette di sera di venerdì. L'afterhour al contrario, andare a dormire di pomeriggio e svegliarsi di notte.
Alle due e mezza schivando chi tornava a casa con i mezzi privati dopo venerdì sera siamo partiti per Malpensa.
Dicevo del volo.
Il pilota col TomTom attaccato al parabrezza al momento delle presentazioni con l'interfono ci ha descritto il volo come potrebbe fare un tassista: "partiamo, giriamo a destra verso Venezia e poi a sinistra e dritti fino a Belgrado".
Al momento di atterrare a Belgrado a qualche centinaio di metri dal suolo l'aereo ha cabrato di botto e rumorosamente e siamo tornati in quota con la gente che iniziava a guardarsi in faccia.
La nebbia su Belgrado impediva l'atterraggio, il pilota ha quindi riferito che avrebbe fatto un giro in attesa del miglioramento e che avrebbe riprovato.
A questo punto l'aereo ha iniziato a dividersi nelle due fazioni, i complottisti e i rassegnati. Io ero tra i rassegnati ma le velleità attiviste dei complottisti mi hanno tentato per tutto il resto della storia.
Il pilota dopo un paio di sterzate ha chiamato e ha informato che avremmo dovuto atterrare nell'aeroporto alternato di Belgrado, Podgorica in Montenegro.
Durante la tratta, circa mezzora, tre file dietro di me a gran voce colui che da ora in avanti verrà chiamato Il Pazzo, maiuscolo, inizia a gran voce a dire che ci stanno prendendo in giro, che dobbiamo ribellarci e che il pilota avrebbe fatto a suo dire una "staccata" non regolare con il pieno di carburante, mettendo a repentaglio la sicurezza di tutti.
Il Pazzo una volta atterrati a Podgorica avrebbe sentito il dovere di fermarsi sulla porta della cabina di pilotaggio a insegnare il suo mestiere al pilota ed al primo ufficiale.
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