giovedì 22 novembre 2012

Il ristorante



C'è un petroliere che vive a Londra, sulla sessantina d'anni, forse qualcosa di più.
Il petroliere vive e lavora a Londra da una vita ma è nato vicino a Belgrado e a Belgrado vive sua moglie. Ogni venerdì mattina prende lo stesso aereo e torna a casa. La casa si trova in una strada del centro, non una strada molto trafficata, neppure troppo centrale in realtà.
Su questa strada si affacciano alcune ambasciate. L'ambasciata della Gran Bretagna ad esempio. L'ambasciatore, un uomo grande e con gli occhi piccoli abita qui.
L'avvocato, una donna sui trentacinque anni, il professore di chirurgia e la sua signora e Sergej vivono sulla stessa strada.
Ogni venerdì sera un piccolo locale, un ristorante dagli spazi stretti ospita quella che chiamano la festa della strada. Chi abita qui ogni venerdì sera incontra tutti gli altri e fa festa.
Ma fa festa per davvero.
Si conoscono tutti, e si salutano calorosamente.
Ai tavoli non si è mai seduti tutti assieme, qualcuno è sempre in piedi a salutare, a urlare qualcosa di incomprensibile.

E dopo una certa ora si scatena una follia di ballo, tra i tavoli del ristorante dagli spazi stretti.
L'avvocato con una voce da lacrime canta una canzone sul Kosovo, il petroliere e il professore si scambiano le donne ballando, l'ambascatore al tavolo si prende delle sonore pacche sulle spalle dalla guardia del corpo e autista indiano perchè è il suo compleanno.
E sembrano tutti davvero felici e senza pensieri.


venerdì 16 novembre 2012

Rakia

Oggi finalmente una bella giornata di sole.
I palazzi di cemento grigio dipinti di grigio sono un poco più luminosi.



I pasti dei serbi, così almeno dice Sergej, iniziano sempre con un piccolo aperitivo. Non pensate all'aperitivo come lo intendiamo noi. Qui prima del pasto si beve un bicchierino di Rakia.
Ho finalmente trovato l'origine della "illegal grappa" che ho assaggiato a Trento offerta dal serbo.La Rakia è in pratica un distillato di frutta. Si fa con l'uva o con le prugne o altro ed è tremenda. Se è buona si beve con piacere ma è una bomba. Ci puoi sgrassare la catena della bici. Forse ci sgrassano realmente le catene delle bici. A stomaco vuoto è letale.

La rakia si fa in casa, è un prodotto che viene regalato frequentemente.
Oggi una gentile signora, madre di una malata, mi ha portato e regalato una bella bottiglia da 2 litri di sgrassacatena. Qui hanno tutti delle ulcere bucate da spavento e cirrosi alcoliche.
Non credo la aprirò, apprezzo comunque il gesto.


mercoledì 14 novembre 2012

Entrare e uscire dalle stanze

Non capendo ancora molto della lingua e dovendo andar dietro a Sergej mi capita continuamente una cosa.
Lui entra nella stanza, saluta, io saluto, mi salutano. Lui inizia a parlare e rispondono a ciò che dice, io non capisco. Poi lui dice qualcosa e si gira verso la porta per uscire, io lo seguo. Quindi qualcuno in stanza dice qualcosa, lui si gira e rientra e mi centra in pieno.
Sempre così, alcune volte mi centra anche due volte uscendo dalla stessa stanza e a volte riparte senza dire niente e io resto dentro.
Devo capire quale è la frase che conclude la conversazione, visto che non è ciao e neppure arrivederci o cose del genere.

La casa

Casa mia per il prossimo mese sarà un buchino di pochi metri quadrati che si trova proprio di fronte all'ambasciata tedesca e poco sopra quella italiana.
Pago 47000 dinari, circa 420 euro a seconda del cambio euro dinaro.
L'appartamento è veramente ridotto al minimo. La cucina è un piano di lavoro con due piastre elettriche, il lavandino ha solamente il rubinetto dell'acqua fredda, il frigo è in pratica un frigobar.
Non si sta male, la notte c'è un bel silenzio, anche se svegliandomi alle 6 meno un quarto non mi faccio grandi dormite.


Oggi parlando con Mizko ho capito che il prezzo normale per un appartamento così è il 15% di quello che pago. Mi sa che mi hanno fregato.

La finestra si apre su un paesaggio da togliere il respiro. Il bar al piano di sotto ha gli scarichi della cucina sotto la mia unica fonte di aria, quindi finestra chiusa a ora di pranzo e cena, cioè visto le abitudini alimentari dei serbi, chiusa sempre.






martedì 13 novembre 2012

La guerra


 ministero della difesa edificio a Belgrado danneggiato durante i bombardamenti della NATO nel 1999 Archivio Fotografico - 15889623

In auto con Sergej dall'aeroporto al mio appartamento.
L'autostrada finisce e si entra direttamente in città.
La strada principale, mi dice Sergej. Ci fermiamo al semaforo. E lui, che rideva fino a un minuto prima mi indica fuori dal finestrino e dice: crazy americans.

Belgrado, Serbia Archivio Fotografico - 10934610Il palazzo del ministero della difesa è stato bombardato dai Tomahawk americani nel 1999 ed è ancora lì nelle stesse consizioni di allora.
La cosa impressionante è che un simbolo della guerra recente come questo si trovi nel centro della città.

Due giorni dopo sono uscito di casa per andare a vedere da vicino, il ministero si trova a cinque minuti da casa, è recintato dalle transenne che si usano per le cronometro cittadine del giro d'Italia. Una guardia armata lo sorveglia a livello del semaforo.

Architettura

Non so se sia normale ma qui alcuni grattacieli hanno le tapparelle.